La caduta dei capelli viene spesso considerata come un episodio stagionale, più diffuso in autunno; eppure ci sono molte persone che accusano questo disturbo anche in estate o in altri periodi dell'anno e, da quando il mondo ha conosciuto la malattia da coronavirus COVID-19, si aggiungono nuove informazioni e si fanno nuove ipotesi.
Infatti, se è vero che il ricambio più massiccio si può concentrare nei mesi successivi all'estate, è anche vero che i fattori scatenanti la caduta dei capelli non hanno un periodo definito. Per di più, oltre ai raggi UV dell'estate, ai fattori ormonali, alle carenze alimentari e alle altre cause principali della caduta dei capelli, c'è da tenere in considerazione il periodo post infezioni e stati febbrili.
Avete fatto caso che ultimamente tante persone dicono di perdere i capelli a ciocche in un modo mai visto prima e che trovano nella doccia una quantità di capelli pari a una parrucca?! Forse c'è una risposta comune.
Già, perché se agli esperti tricologi è cosa nota, forse non tutti sanno che le infezioni batteriche e virali possono essere una causa della caduta dei capelli che, in caso, si scatena a una distanza di circa 3-4 mesi dall'infezione che ha prodotto la febbre.
I dermatologi che si occupano di capelli, nel periodo della pandemia hanno notato un incremento di pazienti affetti da episodi di telogen effluvium e si è cominciato a pensare ad una correlazione diretta.
La prima differenza osservata rispetto alle altre infezioni, è che il periodo di latenza si accorcia, ovvero la caduta abbondante di capelli si verifica mediamente entro un mese dall'infezione da COVID-19, con una durata e quantità maggiori.
La prima connessione è che quindi il COVID-19 possa danneggiare direttamente i follicoli piliferi per stress biologico, che si verifica attraverso una violenta reazione infiammatoria e una conseguente forte risposta antivirale.
La risposta immunitaria al virus fa produrre molte citochine, cellule che hanno un impatto sulla pelle e sui capelli e che, con una serie di eventi a cascata, fanno andare prematuramente i follicoli in catagen (fase di involuzione) e i capelli in telogen (caduta).
Ci sono poi delle eventuali concause che possono alimentare il problema della caduta dei capelli post COVID-19 e tra queste si considerano:
La buona notizia è che il telogen effluvium di questo tipo è reversibile, ovvero in un tempo di circa 2-3 mesi la caduta si placa e normalmente si osserva la ricrescita dei capelli.
Occorre dunque ritrovare la serenità e contrastare i fattori di stress, l'ansia e i pensieri negativi legati alla condizione dei capelli. Occorre alimentarsi in modo corretto colmando eventuali carenze (ferro, vitamine, minerali) da verificare attraverso gli esami ematochimici, dormire bene (il sonno è molto importante per il processo rigenerativo di pelle e capelli) e mantenere una corretta igiene dei capelli con prodotti di alta qualità.
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